Sanremo 2018: rumors sulla conduzione… e se tornasse Pippo Baudo?

Sono giorni di trattative in Rai, dopo la nomina del nuovo direttore generale Mario Orfeo, è tutto pronto per tornare a parlare del Festival di Sanremo 2018, da sempre uno degli eventi di punta dell’emittente pubblica. Dopo il positivo triennio, Carlo Conti ha dichiarato più volte di non avere intenzione di proseguire l’avventura in riviera e, a meno di sorprese clamorose, si sta pensando al degno sostituto che accetti di portare sulle sue spalle questa pesante eredità.

I numeri parlano chiaro: il conduttore toscano è stato in grado, anno dopo anno, di battere se stesso in termini di share, dando qualità alla kermesse riportando in gara artisti blasonati del calibro di Nek, Fiorella Mannoia, Enrico Ruggeri, Raf, Patty Pravo, gli Stadio e, soprattutto, puntando su giovani scommesse come quelle rappresentate da Il Volo e Francesco Gabbani. Dunque, chi subentrerà a Conti si ritroverà una bella gatta da pelare.

SANREMO 2018: I PAPABILI CONDUTTORI

I nomi più quotati, come ogni anno, sono quelli di Paolo Bonolis e Maria De Filippi, reduce dalla co-conduzione dello scorso anno, ma entrambi sono sotto contratto con Mediaset e le trattative non sarebbero facilissime. L’idea è quella di ripetere l’esperimento e puntare ancora su un volto storico dell’azienda di viale Mazzini, in lizza ci sono Fabrizio Frizzi, Massimo Giletti e Amadeus. Dopo il probabile passaggio a La7, anche per Fabio Fazio si allontana l’ipotesi del suo quinto Sanremo, mentre il sogno resta, come sempre, quello di Rosario Fiorello che potrebbe accettare le lusinghe di Mamma Rai in coppia con il fratello Beppe. Tra le donne, invece, aumentano le quote di Virginia Raffaele e di Lorella Cuccarini, entrambe reduci dal successo degli show “Facciamo che io ero” e “Nemicamatissima”, ma anche della cantante Laura Pausini, che non ha mai nascosto il desiderio di calcare il palco del Teatro Ariston anche in veste di conduttrice.

Come ultima ipotesi, si potrebbe puntare su un nome giovane, magari da affiancare alla direzione artistica di un veterano, e tra questi spuntano Federico Russo o, in prestito da Sky, Alessandro Cattelan. In questo caso si tratterebbe certamente di un Sanremo in sordina, un’edizione di passaggio o l’inizio di un nuovo ciclo di cambiamento. Ma se la vera novità fosse rappresentata da un veterano come Pippo Baudo? Si tratterebbe della sua quattordicesima partecipazione, allungando maggiormente il suo record di conduzioni. Un personaggio che, nonostante i nomi fatti fino ad ora, non ha eredi. Di sicuro Carlo Conti è l’unico che qualitativamente si è avvicinato ai suoi risultati, infatti, ha dichiarato più volte di considerarlo un po’ come il suo maestro. Un passaggio di consegne al contrario, che riproporrebbe al pubblico uno dei suoi beniamini e la possibilità di godere di una buona musica.

PIPPO BAUDO A SANREMO 2018?

Nella sua lunghissima carriera, Pippo Baudo ha lanciato numerosi talenti, da qui il celebre motto “l’ho inventato io”, e le sue edizioni del Festival sono ancora oggi le più seguite. Con lui hanno partecipato e vinto, sia tra i Big che tra le nuove proposte, artisti del calibro di Sergio Endrigo, Al Bano e Romina, Eros Ramazzotti, i Ricchi e Poveri, Tozzi-Ruggeri-Morandi, Michele Zarrillo, Aleandro Baldi, Luca Barbarossa, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Giorgia, i Neri Per Caso, Ron, Syria, i Matia Bazar, Anna Tatangelo, Alexia, Dolcenera, Fabrizio Moro e Simone Cristicchi. A dieci anni dalla sua ultima condizione, potremmo assistere al vero cambiamento semplicemente con un ritorno alla tradizione. Dopo anni di predominio dei talent show, forse, la vera innovazione potrebbe essere quella di puntare sui nomi che hanno fatto grande la nostra musica leggera e che hanno ancora molto da dire e da dare. Così come Baudo: un precursore che, nonostante i suoi 81 anni appena compiuti, ha ancora parecchio da insegnarci sul significano della parola “musica” e della parola “televisione”.

Scritto da Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica e spettatore interessato di tutto ciò che è intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.