Oggi è il giorno di Sant’Agata. Il Santo del giorno del 5 febbraio è indiscutibilmente Sant’Agata che viene festeggiata con sfarzosità in particolare a Catania dove è tutto pronto per una festa come al solito molto partecipata e che si rifà alla tradizione sia nella religiosità sia in quella culinaria.
Ma Sant’Agata è patrona in ben 29 località italiane tra cui appunto la città di Catania e inoltre lo è della Repubblica di San Marino. Una Santa che nacque proprio a Catania e visse nei primi decenni del III secolo. Lei di famiglia nobile e di forte fede cristiana a 15 anni si consacrò a Dio con il Vescovo della città siciliana che le donò il velo rosso che veniva indossato dalle vergini consacrate.
Secondo la storia il proconsole di Catania Quinziano però si invaghì di questa giovinetta che si era votata a Dio e in seguito all’editto persecutorio dell’imperatore Decio l’accusò di vilipendio della religione di Stato e la fece portare a Palazzo pretorio. Così Quinziano cercò di sedurla, ma al rifiuto della ragazzo imbastì contro di lei un processo che portò alla tortura della ragazza che però non volle abbandonare il precetto cristiano. Così Quinziano al colmo di tutte le furie le fece strappare i seni, ma la giovane ebbe una visione celeste e guarì dalla tortura ricevuta.
Il proconsole allora ordinò di bruciarla viva, ma venne una forte scossa di terremoto che fece ben pensare a Quinziano di farla riportare in cella dove morì qualche ora dopo: era l’anni 251. L’emblema della Santa sono il giglio, la palma, le pinze, i seni su un piatto. Il martirologio Romano dice: “Memoria di Sant’Agata, vergine e martire, che a Catania, ancora fanciulla, nell’imperversare della persecuzione conservò nel martirio illibato il corpo e integra la fede, offrendo la sua testimonianza per Cristo Signore”.