Nel giorno in cui Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, ha tenuto il suo discorso sullo stato di salute dell’Unione rivolgendosi agli Stati membri con l’appello ad un’ Europa “più unita e più forte”, il Parlamento Europeo di Strasburgo ha dato il via libera alla richiesta di attivazione della procedura di sanzioni da erogare all’Ungheria di Viktor Orban per la violazione delle norme sui diritti umani nella gestione dell’immigrazione.
Nello specifico, l’assemblea, con una maggioranza di due terzi dei voti, ha approvato, per la prima volta, l’attivazione dell’ articolo 7 del Trattato di Lisbona che prevede sanzioni per i Paesi che non rispettano i valori fondanti dell’Unione Europea come democrazia e diritti umani.
Quali sono le accuse rivolte ad Orban
Il leader ungherese è accusato, innanzitutto, di aver autorizzato, attraverso le proprie autorità di frontiera, numerosi abusi sui migranti e sui richiedenti asilo. Inoltre, secondo il “rapporto Sargentini”, cioè il rapporto presentato dal Consiglio d’Europa e dai commissari dell’ Onu sul governo ungherese, Viktor Orban avrebbe fatto approvare una costituzione non democratica caratterizzata da una mancanza di trasparenza e di accentramento del potere via via maggiore e da gravi violazioni della libertà di stampa, limitando fortemente la libertà di informazione sul territorio ungherese. In terzo luogo, l’Ungheria di Orban sarebbe anche protagonista dell’attuazione di discriminazioni nei confronti delle donne.
Come ha votato il Parlamento Europeo
Il Partito Popolare Europeo (PPE), famiglia di appartenenza di Viktor Orban, si è diviso nella votazione: una parte consistente di esso ha votato a favore della richiesta di sanzioni, mentre un gruppo più ristretto, tra cui Forza Italia, ha votato contro. All’interno del gruppo (Efdd) ha votato a favore delle sanzioni all”Ungheria il Movimento 5 Stelle, mentre in favore del leader ungherese si è schierata ovviamente la Lega con Matteo Salvini, che ha segnato una prima spaccatura sul fronte del governo in Italia.