Come si dice desse o dasse?

Il congiuntivo, soprattutto nel tempo imperfetto e nel caso di verbi irregolari, è uno delle trappole nelle quali gli italiani cadono più spesso. “Come si dice desse o dasse?” Un dubbio che nasce, per l’appunto, dall’irregolarità del verbo dare: esso, appartenente alla prima coniugazione (termina in -are), non mantiene la vocale tematica “a” in tutti i modi e tempi, come invece avviene nei verbi regolari quali amare o lodare, ed è proprio questo che conduce all’errore.

La terza persona singolare del congiuntivo imperfetto presente del verbo dare è “desse” dunque, per parlare un italiano corretto e non commettere uno strafalcione linguistico, occorrerà dire, ed eventualmente scrivere, “che egli desse”. Da condannare “dasse”, termine assolutamente scorretto. Di seguito l’intera coniugazione dell’imperfetto congiuntivo del verbo dare:

che io dessi
che tu dessi
che egli desse
che noi dessimo
che voi deste
che essi dessero

Lo stesso discorso vale per il verbo stare. “Come si dice stesse o stasse?” Stare, come dare, è un verbo irregolare e, pur appartenendo alla prima coniugazione, non mantiene la vocale tematica “a” nel presente del congiuntivo imperfetto. La forma corretta è dunque “stesse” in riferimento alla terza persona singolare; errore da evitare è l’impiego della forma “stasse”, inesistente in italiano. Di seguito la coniugazione dell’imperfetto congiuntivo del verbo stare:

che io stessi
che tu stessi
che egli stesse
che noi stessimo
che voi steste
che essi stessero

Italiano errori comuni

Questo discorso non vale per i verbi cosiddetti regolari. È il caso dei verbi amare o lodare, per fare qualche esempio. La terza persona singolare del congiuntivo imperfetto presente sarà dunque “che egli amasse” o “che egli lodasse“. Di seguito le coniugazioni complete:

Verbo amare:

che io amassi
che tu amassi
che egli amasse
che noi amassimo
che voi amaste
che essi amassero

Verbo lodare:

che io lodassi
che tu lodassi
che egli lodasse
che noi lodassimo
che voi lodaste
che essi lodassero