La pastiera napoletana, uno tra i più diffusi dolci pasquali, racchiude al suo interno molti simboli tanto da far definire la suora di San Gregorio Armeno, ideatrice di questo dolce, come una simbolista dei fornelli. Questa torta vede tra i suoi ingredienti una fusione armonica di ricotta, uova, grano e canditi, a cui la soave fragranza dell’acqua di fiori di arancio dona un raffinato profumo.
Pastiera Napoletana: Storia e Simboli del Dolce di Pasqua
È certamente un dolce che fonde insieme tradizione popolare e raffinatezze da corte regale, come dimostra la ricetta. Nello stesso tempo, rimanda ad antichissimi riti che riportano alle antiche mitologie e a realtà pastorali ed agricole di un mondo pagano precristiano, confluito per sincretismo nella religione cristiana. La Pasqua è la festa del risveglio primaverile, della luce dopo le tenebre dell’inverno, efficacemente rappresentate dalla pianta del grano.Nella regione limitrofa, la Lucania, è ancora viva l’usanza (I Sepolcri) di preparare per il Giovedì Santo dei germogli di grano.
Questi, fatti crescere nel buio assoluto per circa un mese prima della Pasqua, assumono un colore giallo paglierino, tipica tonalità pasquale. Ogni famiglia porta al parroco della propria parrocchia il suo preparato, che assume la forma di contenitore. Queste preparazioni arricchite di nastri, candele e fiori, ricoprono il pavimento difronte all’altare nei tre giorni che ricordano la passione di Gesù nell’orto di Getsemani ovvero nei giorni di Giovedì, Venerdì e Sabato Santo. La luce e la vita che riprendono dopo le tenebre invernali sono antiche quanto la presenza dell’uomo sulla Terra, presenti come feste presso tutti i popoli del globo.
Quali sono gli Ingredienti della Pastiera Napoletana?
Altro grande simbolo pasquale è l’uovo, uroboro cosmico che racchiude in sé l’energia vitale.Anche questo simbolo acquista connotazioni sacre nel cristianesimo come testimonia l’opera di Piero della Francesca Madonna col Bambino e i Santi della Pala di Brera, detta anche “La Madonna dell’uovo”.
Un ingrediente principe della pastiera è la ricotta, omaggio offerto alla sacralità di questa festa dal mondo dei pastori. Come l’agnello che viene immolato in sostituzione della vittima sull’altare sacrificale simboleggia in vario modo la Pasqua, ad esempio anche sotto forma di pasta di mandorle o di cioccolato o di pasta frolla, anche la ricotta di derivazione ovina riconduce alla medesima simbologia.
Pure il profumo di fiori d’arancio, quell’Acqua di Neroli dal nome della principessa campana che amava avere il giardino impreziosito dalla presenza di questo fiore, è il simbolo della vita in boccio: questi fiori sono per eccellenza ornamento delle spose e prospero augurio di copiosa prole. Un universo di simboli racchiuso nella fragranza di una fetta di torta pasquale.
La pastiera napoletana spopola in tantissime pasticcerie della città, anche in periodi in cui chiaramente nessuno si aspetterebbe di trovarla. L’investimento non è affatto male, soprattutto a giudicare dai prezzi delle pastiere degli ultimi periodi, in crescita anche a causa dell’incremento dei prezzi dell’energia. Proprio per questo chi intende intraprendere una nuova attività, dovrebbe puntare alla consulenza di professionisti come quelli di Puratos.