Strage di Portella della Ginestra: non ci sono Mandanti anche dopo 70 anni

Sono trascorsi 70 anni dalla Strage di Portella della Ginestra, ma il sangue versato in quella che è stata la prima vera strage di Stato grida ancora vendetta e oggi i sindacati confederali, nella tradizionale manifestazione del 1 maggio, andranno proprio su quei luoghi per ricordare i morti trucidati. Una strage che come detto dopo 70 anni rimane senza mandanti ufficiali anche se a ordinare la strage dei lavoratori siciliani si sa bene chi fu a commissionarla ai briganti guidati dal bandito Salvatore Giuliano.

PORTELLA DELLA GINESTRA: LA STORIA DELLA STRAGE

Era il 1 maggio del 1947 quando nel Comune di Piana degli Albanesi a circa 3 chilometri da Palermo la gente stava andando a celebrare la Festa dei Lavoratori. Per lo più si trattava di agricoltori che si erano riuniti per manifestare contro il latifondismo e festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo. Il luogo era stato scelto per ricordare la figura di Nicola Barbato una delle figure simbolo del Socialismo siciliano. La riforma agraria avanzava a passo spedito in una Sicilia che non voleva staccarsi dal latifondismo.

CHI ERA SALVATORE GIULIANO: L’ESCUTORE DELLA STRAGE

E così la strage ordinata al bandito Salvatore Giuliano. Erano da poco passate le 10.00 quando iniziarono i primi spari. Pian piano le persone presenti al comizio, che era tenuto da un calzolaio di San Giuseppe Iato che aveva sostituito il deputato del Pci Girolamo Li Causi, iniziarono a cadere a terra insanguinate: a morire soprattutto i giovani. Sul terreno rimasero corpi di lavoratori che volevano un cambiamento giusto e necessario che però gli veniva vietato.

I MANDANTI E IL MOVENTE DELLA STRAGE DI PORTELLA DELLA GINESTRA

Ma chi sono stati i mandati della strage di Portella della Ginestra e quale il movente? Due sono le ipotesi ancora in campo dopo 70 anni: la prima riguarda il fatto che la strage sia stata una semplice reazione del mondo agrario all’avanzata del Blocco Popolare; La seconda ipotesi, ventilata per primo dallo stesso Prof. Marino, fa risalire, invece, le motivazioni della Strage di Portella a una strategia di più ampio respiro, volta indurre una sollevazione popolare di tale violenza da consentire, poi, allo Stato italiano di cancellare definitivamente il Pci dall’agone politico, mettendolo fuorilegge. Come scoprire i mandanti e il movente? Solo desecretando i documenti e rendendoli disponibili allo studio nella loro integrità.