Oggi Milano si è spogliata delle sue vesti di città frenetica per indossare l’abito di pista da running e farsi godere da chiunque, atleti e non.
Passeggini, cani, professionisti…eravamo in tanti, e Milano era per tutti, senza distinzione di genere. Strade bloccate da Polizia Locale e Militari in mimetica.
Gente ovunque che s’incammina verso la partenza già con indosso il pettorale con nome e numero tra le numerose strade chiuse.
L’atmosfera è tesa quando gli addetti controllano ogni singolo atleta con il MetalDetector.
Qualcuno fa riferimento alla strage della nostra vicina Francia e fa ancora più effetto il controllo serrato. Il Duomo, imponente, illuminato dalle prime luci del mattino, ci ha dato il buongiorno.
Selfie di rito in Piazza e via alla griglia di partenza.
Li non c’è il sole perciò ognuno si scalda a suo modo: chi saltellando, chi abbracciandosi e chi facendo streching.
Telefonini sbucavano tra la folla scattando foto o facendo video alla fiumana di persone presenti. Lo speaker intrattiene raccomandando di concordarci un appuntamento una volta arrivati all’Arena, perché sarà di sicuro difficile ritrovare i propri compagni di avventura.
Stramilano 2018, la partenza della gara
La gente è tanta e ci sarà confusione. Pronti, partenza…via! Alle 9.10 un colpo di cannone del Reggimento di Artiglieria a cavallo “Voloire” ci fa partire.
Fino in Piazza San Babila è stato difficile correre per la troppa gente, ma non appena imboccato Corso Venezia, finalmente iniziano ad aprirsi dei varchi e chi non passeggia può dare sfogo alla sua sportività.
Che meraviglia riuscire a vedere e vivere Milano, spogliata dalla sua frenesia.
I cittadini riprendono il nostro passaggio e ci incitano con applausi e urla: ottimi escamotage per farci sentire meno stanchi. E’ difficile mantenere il proprio passo perché la gente è tanta e ognuna va al proprio ritmo.
Ciò nonostante ci si destreggia e si supera, cercando di arrivare il più velocemente possibile al traguardo, all’ambita Arena Civica. Finalmente, dopo 7 kilometri dalla partenza, c’è il ristoro: donne e uomini che si dedicano alla consegna di bibite, acqua e snack.
Un rifocillamento veloce e si riparte per calpestare gli ultimi 3 kilometri.
Stramilano 2018, il tifo degli spettatori
Alle porte di Parco Sempione, sul ponte di Viale Pietro e Marie Curie, ci aspetta un tifo assai particolare: ragazzi vestiti da addetti ai box, che siamo soliti vedere in diretta TV durante le riprese della Moto GP, ci incitano e, con la stessa segnaletica con la quale comunicano ai motociclisti la loro posizione, ci avvertono che mancano solo 2 km all’arrivo.
In quel momento il sangue scorre più veloce nelle vene, si ha solo voglia di arrivare e quel tifo inaspettato non fa che mettere il turbo alle gambe affaticate.
Ultimo kilometro nel parco Sempione, l’Arco della Pace alla nostra sinistra e finalmente vediamo l’Arena.
Conclusione della gara
Le transenne impediscono ai “no runner” di entrare, ma i loro telefonini che ci riprendono ci fanno sentire come Kamworor a New York. La Porta Trionfale ci da il benvenuto e si congratula con noi.
Ognuno ritira la sua meritata medaglia, il coronamento dello sforzo fisico e la soddisfazione di aver raggiunto quel traguardo.
Lo speaker alla partenza aveva ragione quando ci consigliava di darci un appuntamento: il prato dell’Arena è gremito di runner: chi si confronta sul tempo, chi si fa una foto, chi è seduto per terra mangiando una barretta calorica e chi, come me, che si guarda intorno, ammira la bellezza del luogo intitolato a Gianni Brera e aspetta le proprie compagne di avventura.