Suicidio Assistito, Consulta: “Non punibile chi agevola morte”

La decisione della Corte Costituzionale è stata presa in relazione alla morte di Dj Fabo

La Corte Costituzionale ha emesso il proprio verdetto: non è punibile “chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili”.

Decisione presa in relazione alla morte di Dj Fabo ai sensi dell’articolo 580 del codice penale. Conosciuto come Dj Fabo, Fabiano Antoniani si è fatto accompagnare nel 2017 in Svizzera da Marco Cappato per ottenere il suicidio assistito, diventando il sesto malato aiutato a ottenere l’eutanasia grazie all’Associazione Coscioni.

“Da oggi siamo tutti un po’ più liberi”, ha dichiarato Cappato subito dopo la diffusione del comunicato della Corte Costituzionale.

Il comunicato della Consulta

La Consulta “ha subordinato la non punibilità al rispetto delle modalità previste dalla normativa sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua (articoli 1 e 2 della legge 219/2017) e alla verifica sia delle condizioni richieste che delle modalità di esecuzione da parte di una struttura pubblica del SSN, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente”.

Inoltre sottolinea che l’individuazione di queste specifiche condizioni e modalità, ricavate da norme già esistenti nell’ordinamento, si è resa necessaria per evitare rischi di abuso nei confronti di persone specialmente vulnerabili, come già sottolineato nell’ordinanza 207 del 2018. Rispetto alle condotte già realizzate, il giudice valuterà la sussistenza di condizioni sostanzialmente equivalenti a quelle indicate.

 

 

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.