Italia come gli Stati Uniti: è partita ufficialmente la sperimentazione per dotare le forze dell’ordine di pistole a scarica elettrica, meglio note come Taser. La circolare che autorizza l’inizio della sperimentazione è stata firmata il 20 Marzo dal Ministero dell’Interno.
La fase sperimentale coinvolgerà solo alcuni reparti di Polizia e Carabinieri delle questure di Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia. In una seconda fase, che non è chiaro quando partirà, tutte le questure saranno dotate di questo tipo di arma.
Che cos’è il Taser?
Pistola tristemente famosa per la frequenza con cui è usata negli Stati Uniti, utilizza scariche elettriche per bloccare a distanza una persona agendo sul funzionamento dei muscoli. L’arma è stata riconosciuta come non letale, e a basso rischio, ma comunque organizzazioni come ONU e Amnesty l’hanno riconosciuta come strumento di tortura.
Il Taser – dal nome dell’azienda leader di settore – ha causato più di 800 morti dal 2001, in particolar modo per soggetti morti di arresto cardiaco dopo le scariche.
Taser in Italia, sistemi di protezione?
Come riporta il Corriere della Sera, l’arma (che, tra l’altro, non può essere prodotta in Italia) sarà corredata di una telecamera apposta sulla divisa degli agenti che ne faranno uso. La telecamera si dovrebbe attivare appena viene disinnescata la sicura dell’arma.
Altre informazioni non sono ancora disponibili, ma la scelta di adoperare i Taser – specie se verrà ritenuta vincente – genererà sicuramente polemiche tra l’opinione pubblica.