Torino Film Festival 2016, terzo giorno caotico: la Cronaca

Terzo giorno di Torino Film Festival ed ovviamente, essendo domenica, il più caotico in assoluto. Gente che ha a disposizione solo questo giorno, va a vedersi un film a caso magari pure lontano dai loro gusti cinematografici, o che applaude a film improbabili per il semplice motivo che solo quel film è riuscita a vedere.

La mattinata, come di consueto, la si passa al Cinema classico, dove sono previste ben tre anteprime stampa di film in concorso, il primo dei quali è il canadese e antropologico Avant les rues di Chloé Leriche. Si passa poi alla nuda sensualità dell’altrettanto antropologico Los decentes , film argentino diretto da Lukas Valenta Rinner, segue infine il biopic Christine di Antonio Campos e con Rebecca Hall, il film in concorso finora più applaudito in sala.  Il concorso entra ora nel vivo e tra questi tre potrebbe nascondersi un possibile vincitore del Festival.

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Nel pomeriggio la proiezione più affollata di tutte, al tal punto da lasciarmi fuori sala, è quella del finlandese The Happiest Day in the Life of Olli Mäki di Juho Kuosmanen, film vincitore del Un certain regard a Cannes e che ormai sta girando tutti i Festival.

Concludono la giornata due film serali: l’indonesiano Nyai di Garin Nugroho, una pièce teatrale a camera quasi sempre fissa e sempre dalla stessa angolazione che è stata molto apprezzata in sala, se non altro per il gusto raffinato, e Le fils de Joseph di Eugène Green, film altrettanto applaudito, ma che personalmente ho trovato noioso e insensato, rischiando talvolta il colpo di sonno.

Festival del Cinema di Torino, il resoconto della seconda giornata