Bambini, e non solo, avete già a disposizione il calendario del nuovo anno? Se si segnatevi una data importante, giugno 2019, perché è prevista l’uscita del quarto capitolo della saga dei giocattoli che prendono vita quando non sono visti da nessuno, Toy Story 4 è in arrivo.
Nove anni dopo l’ultimo capitolo e ben ventiquattro dopo il primo film che segnò l’effettivo trionfo dei film Pixar, il regista Josh Cooley torna a stupirci e ammaliarci con il sequel del film che ha stravolto la storia dell’animazione.
Un nuovo contesto quello di Toy Story 4 in quanto il direttore esecutivo John Lasseter è stato accusato di comportamenti non adeguati con i suoi dipendenti perciò ha lasciato lo staff Pixar.
Toy Story 4: la trama
Oltre ai personaggi storici di Toy Story tra cui il mitico astronauta Buzz, lo sceriffo Whoody, la sua compagna cowgirl Jessie, il cagnolino Slinky e i signori Potato, si aggiunge Forky, una forchetta di plastica un pò spaesata nell’essere tra tutti quei giocattoli, in quanto lei stessa giocatolo non è.
Sarà divertente capire il vero ruolo di quella forchettina.
Il presidente della Pixar Jim Morris afferma:
“Credo che questo film non faccia parte della trilogia, è una storia separata, che non so se verrà a sua volta continuata (…) Non è una continuazione o la fine di Toy Story 3. Lo è per il momento, ma sarà una love story, una commedia romantica. Non sarà molto incentrato sull’interazione tra i personaggi e i bambini”.
Chi saranno i doppiatori di Toy Story 4
In Toy Story 4 si avrà la fortuna ritrovare le voci originali dei primi tre capitoli: Tom Hanks che doppia Woody, Tim Allen che doppia Buzz, Joan Cusack che doppia Jessie e Annie Potts che doppia la pastorella.
In Italia invece, si dovrà aspettare per capire chi sostituirà il defunto Fabrizio Frizzi che doppiava lo sceriffo Woody.
Storia della Pixar
Inizialmente si chiamava Graphics Group e faceva parte della LucasFilm.
Nel febbraio 1986 Steve Jobs l’acquisì con l’attuale nome e in quell’anno ci fu il vero decollo: John Lasseter (ex animatore Disney) realizzò il primo corto Luxo Junior, la famosa lampada da scrivania, che da quel momento diventò a tutti gli effetti il simbolo dell’azienda.
15 Oscar, 7 Golden Globe e 11 Grammy e un boxoffice complessivo sui 15 titoli prodotti di quasi 9 miliardi e mezzo di dollari.
Ma è il 1988 il più sorprendente; è proprio in quell’anno che viene girato il corto Tin Toy, ossia un piccolo giocattolo di latta (il simpaticissimo ‘one man show‘ con tamburo, piatti e fisarmonica) vittima delle angherie di un bimbo piccino.
Fu infatti il primo corto in CGI a vincere l’Oscar e fu la base per la storia di Andy e dei suoi giocattoli parlanti.
Seguono poi Toy Story 2 nel 1999 e Toy Story 3 nel 2010 (il primo in 3D), cha hanno un successo planetario al botteghino e che conosciamo tutti molto bene.
Pete Docter, l’inventore del soggetto di Toy Story afferma:
“Dal punto di vista tecnico quando abbiamo iniziato a lavorare a Toy Story c’erano un sacco di restrizioni, cose che non potevamo realizzare facilmente o per niente come l’acqua, i vestiti. Se rivedo quei primi film mi fa veramente effetto. Ora sia dal punto di vista tecnico che artistico posso dire che non c’è nulla che non si possa fare. E ogni giorno si inventa qualcosa di nuovo. Ma al di là dell’aspetto tecnico posso dire che nella sostanza non è cambiato nulla per quel che riguarda il nostro rapporto con le storie e i personaggi. Poter vedere un personaggio cambiare e crescere rimane la gioia di chi ama il cinema e la soddisfazione del nostro mestiere. In questi vent’anni la Pixar è diventata molto più grande, siamo passati da una cinquantina di persone a 1200. Ciò nonostante il cuore della Pixar è rimasto lo stesso: rispondere all’interrogativo perché raccontiamo storie? Non importa se sono storie che parlano di macchine, giocattoli, cimici o altro… parliamo sempre di noi e delle nostre esperienze di vita. E il motivo è che crediamo nel fatto che se noi proviamo un’emozione forte anche il pubblico lo proverà”.
E così sarà, ne siamo certi!