Poche e ancor meno positive le novità che arrivano sui temi di amnistia e indulto. Nonostante le recenti calendarizzazioni in Senato per i ddl in tema di provvedimenti di clemenza, tutto resta immobile come sempre. Per fortuna alcune buone notizie ci arrivano direttamente dalle carceri. Grazie ad associazioni esterne e volontariato, molte sono le attività che vengono proposte nelle carceri per aiutare i detenuti nella riabilitazione, e per rendere la pena, motivo di riformazione e rinascita.
Uno degli esempi è l’iniziativa “Made in Carcere”. Come segnalato dal sito “Italia che cambia“, l’iniziativa nasce dalla mente di Luciana Delle Donne, ex menager di banca che ha deciso di dedicarsi alla formazione di una coperaiva sociale, in Puglia, chiamata appunto “Made in Carcere”.
Cos’è Made in Carcere
Il progetto muove i primi passi nel 2008, e si propone di insegnare l’arte tessile alle donne detenute nelle carceri di Trani e Lecce. Insegnare loro a creare vestiti, borse, oggettistica e tanto altro utilizzando stoffe e materiali di recupero e di scarto, tutti quei materiali che, provenienti da eccedenze di grandi aziende, si solito vengono buttati.
“Le persone che hanno commesso un reato non sono il reato – queste le parole di Luciana Delle Donne – ed è fondamentale restituire dignità a chi vive in questi luoghi. Il bello si può costruire in ogni luogo”.