“Impegno senza sosta” è il tema della ventiduesima giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfuttamento e dell’indifferenza contro la pedofilia.
La giornata dedicata all’iniziativa è, come sempre, il 25 aprile ma, le iniziative si protrarranno fino al 6 maggio.
Anche quest’anno l’associazione Meter, guidata da Don Fortunato Di Noto, parroco avolese ma conociuto in tutta Italia che da anni si occupa dei bambini maltrattati e stuprati ha organizzato l’evento. L’associzione, grazie ai tanti volontari, negli anni è diventata un punto di riferimento per molte famiglie ma non solo, grazie all’intervento del parroco la polizia postale, negli anni, è riuscita a chiudere tantissimi siti pedopornografici.
L’associaizone da tantisismi anni organizza corsi di formazione, anche per docenti ed è vicina ai bambini che hanno subito molestie ma, nonostante l’impegno, la pedofilia (anche online) è un crimine difficilissimo da debellare e, come afferma don Di Noto “è un crimine contro l’umanità”.
Eventi a chiusura della Settimana contro la Violenza sui Bambini
A chiusura della settimana contro la violenza sui bambini, una delagazione dell’associzione Meter e, quanti vorranno sostenere le iniziazite e le attività di don Fortunato, si recheranno a Roma e in Piazza San Pietro saranno distribuite magliettine e cappellini bianchi e gialli che ormai sono diventati i colori simbolo della lotta alla pedofilia. Così come è entrata nei cuori delle persone comuni la preghiera che vienen recitata in occasione della giornata dei bambini vittime di violenza:
“Donaci, o Signore di servire sempre la promozione dell’amore e del rispetto per i piccoli, tuoi prediletti e suscita servitori amorevoli e responsabili che impediscano gli abusi nella Chiesa e nella Società”
Nonostante gli appelli e la collaborazione di molti, c’è ancora tantissimo da fare, negli anni sono stati tantissimi i messaggi di stima per don Fortunato Di Noto e le onoreficenze ricevute, così come le minacce per un uomo, un prete, che cerca di debellare un male antico che ha radici profonde e che, con l’ausilio di mezzi sempre più tecnologici, mette ogni giorno a rischio tantissimi minori.