AMNISTIA E INDULTO ULTIME NOTIZIE – Il problema dei suicidi in carcere è sempre più frequente ed è una delle cause maggiori di mortalità in stato di detenzione. Sono in molti che, per svariate ragioni, decidono di togliersi la vita in carcere.
Proprio per questo motivo sono molte le Regioni che stanno adattando i propri statuti alle direttive del governo in materia. “Piano nazionale per la prevenzione delle condotte suicidarie nel sistema penitenziario per adulti” è il nome della direttiva nazionale recepita qualche giorno fa dalla Regione Toscana.
“Piano per la prevenzione delle condotte suicidarie nel sistema penitenziario per adulti della Toscana, e linee di indirizzo per i Piani locali” è il nome dell’iniziativa regionale finanziata con 32.900 euro da usare in formazione del personale carcerario a stretto contatto con i detenuti. Gli operatori saranno addestrati a risolvere situazioni di emergenza e comprendere i segnali di disagio.
Piano contro i suicidi, le possibili motivazioni
Da fattori di disagio ambientale come sovraffollamento, carenza della qualità delle strutture, bassi livelli igienico sanitari, ad altri attinenti alla sfera strettamente personale come la non accettazione del giudizio o l’abuso di alcol o ancora problemi nel mantenere le relazioni familiari.
Gli ultimi dati a nostra disposizione indicano che nell’anno 2016 ci sono stati 39 suicidi in carcere su un numero di detenuti che si aggirava intorno ai 54.000. Tantissimi anche gli atti di autolesionismo e di tentato suicidio.