“Specchio, Specchio delle mie brame, chi è il più bello del reame?”. “Narciso“ risponderebbe lo Specchio in questo caso, amante di se stesso e dedito al culto della propria persona. Narcisista è colui infatti che non si cura d’altri se non di sé, innamorato dell’idea che si è creato di lui.
Origine nel Mito
Il mito, raccontato nelle Metamorfosi di Ovidio (una delle tante versioni del mito, sicuramente quella più piena di sentimento), vuole che Narciso, figlio di Cefiso e Liriope, un bellissimo giovane di cui tutti si innamoravano al primo sguardo e che tutti rifutava, stava cacciando dei cervi quando lo vide Eco, una ninfa punita dalla dea Giunone per averla intortata di parole.
Giunone infatti la costrinse a non farla più parlare per prima in un discorso e a ripetere le ultime parole del discorso pronunciato da un suo probabile interlocutore. “Tantum haec in fine loquendi ingeminat voces auditaque verba reportat”, letteralmente “Appunto questa (Eco) ripete le voci alla fine del parlare e riporta le parole ascoltate” (vv. 368-369, III).
Eco, infiammata alla vista dell’aitante Narciso, cominciò a seguirlo fino a quando ella, dopo che lui ebbe gridato chi ci fosse nei paraggi e lei che gli ebbe risposto con la stessa domanda, si gettò prontamente su di lui. Narciso la respinse malamente “Ante emoriar, quam sit tibi copia nostri!” cioè “Che io muoia prima che tu abbia il possesso di noi” (v. 390, III). Per l’amara delusione, Eco si rifugiò da lì in poi nei boschi e nelle grotte solitarie delle montagne dove nessuno poteva più vederla. Di lei non rimasero altro che i suoi lamenti d’amore.
Nemesi, divinità astratta dell’equilibrio e dell’ordine dell’universo, ascoltando i lamenti di Eco, decise di punire Narciso per essere stato così crudele con Eco: gli fece guardare per la prima volta nella sua vita il volto riflesso su uno specchio d’acqua.
Il giovane si innamorò perdutamente della sua stessa immagine riflessa senza capire che fosse proprio lui. Quando si accorse di ciò concluse subito che il suo amore non poteva essere corrisposto e quindi si lasciò morire di dolore. Al posto del suo corpo venne trovato un fiore a cui fu dato il nome di Narciso.
Significato del termine
Proprio dal mito nasce il termine narcisista: una persona così presa da sé da respingere tutti gli altri, amante del culto di se stessa che coltiva incessantemente, innamorata dell’immagine che lei stessa si è costruita di sé. Una persona che a cui non piace conversare se non con lei sola e soprattutto di lei sola e che vuole farsi ammirare dalle persone che disprezza a causa del suo complesso di superiorità.
Una persona dunque che cerca conferme su conferme per rinforzare la sua autostima ma che al primo imprevisto si frantuma in mille pezzi poiché non riesce a fronteggiare la situazione, proprio come il bel Narciso.