Per diffondere la cultura della pace tra i popoli, paesi, culture e individui, con la risoluzione A/RES/65/275, nel 2011 l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) ha instituito il “Friendship Day” ovvero la Giornata Mondiale dell’Amicizia. La data scelta è il 30 luglio, come è stato proposto dall’organizzazione del Paraguay denominata Cruzada Mundial de la Amistad (Crociata Mondiale dell’Amicizia).
Perché è importante festeggiare la Giornata dell’Amicizia?
Questa giornata mondiale serve per riconoscere e diffondere la rilevanza e l’importanza dell’amicizia come sentimento nobile e prezioso nella vita degli esseri umani in tutto il mondo, intendendo l’amicizia come quell’affetto che si instaura tra due o più persone basato su affinità di sentimenti e reciproca stima.
L’ONU considera l’amicizia come fonte di pace, sicurezza, sviluppo e armonia sociale tra i popoli del mondo. La speranza è quindi che l’amicizia tra popoli, paesi, culture e individui possa ispirare sforzi di pace e costruire ponti tra le comunità.
Attualmente, infatti, diversi conflitti insanguinano gran parte del nostro mondo e causano milioni di morti, feriti e grandi sofferenze ogni giorno. L’essere umano non sembra al momento in grado di trovare soluzioni e da queste contrapposizioni derivano enormi danni e sofferenze sui bambini loro malgrado coinvolti nei conflitti degli adulti e dalle diverse forme di violenza che questo comporta: essi sono spettatori inermi dei conflitti ma, quando non rimangono uccisi, ne diventano parte integrante almeno che non scappino dalla loro terra.
Sono tante quindi le sfide, le crisi e le forze di divisione come la povertà e la violenza che minano la pace e la sicurezza mondiale.
Prevenire i conflitti e le ingiustizie
Affrontando le loro cause profonde con spirito condiviso di solidarietà umana e meno interessi personali. Attraverso l’amicizia è possibile accumulare legami di cameratismo e sviluppare forti legami di fiducia che possono contribuire ai cambiamenti fondamentali urgentemente necessari per raggiungere una stabilità duratura, tessere una rete di sicurezza che ci protegga tutti e generare passione per un mondo migliore in cui tutti sono uniti per il bene più grande: la pace.
Puntare sull’educazione dei bambini è fondamentale per la prevenzione dei conflitti, una educazione che sia improntata sulla conoscenza e il rispetto di se stessi e dell’altro e sulla solidarietà e condivisione.
Far vedere l’altro come un amico e non come un nemico sembra essere la chiave per la diffusione della pace nel mondo e non solo. Il filosofo statunitense Henry David Thoreau diceva:
“Non esiste nulla che rende tanto spazioso il mondo come avere amici molto distanti; sono loro che formano le latitudini e le longitudini”.
Sembra che sia proprio come recita il titolo del film del 1981 diretto dal regista Sergio Corbucci: “Chi trova un amico trova un tesoro”. Una tesi questa che sembra avvallata anche dallo studio della Oxford University, secondo il quale le persone con molti amici hanno un’alta tolleranza al dolore.