Roma film – La 75ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è iniziata soltanto ieri 29 agosto e già alla seconda giornata è stata presentata una pellicola che si candida ufficialmente tra le favorite alla vittora dell’ambito premio: il Leone d’oro.
Roma: un dramma familiare ambientato nel Messico degli anni ’70
Il film in questione è Roma, diretto dal regista messicano Alfonso Cuaron noto per aver vinto il premio come miglior regista nel 2014 per il film di drammatico-fantascientifico Gravity per aver diretto il terzo episodio della celebre saga di Harry Potter, Harry Potter e il Priogioniero di Azkaban.
Roma è un biopic intimo e personale, autobiografico in quanto ispirato all’infanzia del regista messicano, ambientato in un appartamento del quartiere Roma in Città del Messico nell’autunno del 1970 in cui vivono la donna di casa Sofia (Marina de Tavira), la nonna matronale, la bambinaia indigena Cleo (Yalitza Aparicio) e tre bambini.
Un racconto dove Cleo e Sofia, appartententi a ceti sociali considerati agli antipodi, diventano il cuore pulsante e il centro narrativo della vicenda mentre contemporaneamente scompaiono progressivamente le figure maschili.
Tra gli immancabili virtuoisismi stilistici di Alfonso Cuaron, riscontrabili anche nei suoi colleghi connazionali Alejandro González Iñárritu e Guillermo Del Toro anch’essi vincitori dei premi Oscar come miglior regista rispettivamente per Revenant e La forma dell’acqua, emergono i temi sociali e politici dell’epoca tra cui la triste storia degli Indios costretti a trasferirsi nelle grandi città per svolgere per lo più umili mansioni e le differenze di classe tra borghesia e proletariato.
Roma: un film intimo e spirituale che dà riconoscimento alle donne
La pellicola è una produzione Netflix che sarà distribuirà anche nelle sale cinematografiche oltre che sulla piattaforma streaming, girata in bianco e nero e recitata in parte in lingua indigena.
Può essere classificato come un dramma al femminile che si pone a metà tra il realismo e la sperimentazione, considerato da molti come il film più ambizioso di Cuaron, è un grande tributo alle donne ed in particolare alla loro capacità di sopravvivenza in un mondo in cui il mondo fa di tutto per schiacciarle tramite la violenza e le restrizioni sociali; il tutto inserito in un contesto storico caratterizzato da grandi eventi storici come le milizie paramilitari dei Falconi, la strage di Corpus Christi o l’elezione di Luis Echeverría che danno profondità alla piccola storia delle due donne e della loro emancipazione.
Dopo progetti ricchi di azione ed effetti speciali, Alfonso Cuaron ritorna al cinema delle origini più intimo e spirituale, di denuncia sociale e di stampo più autoriale e fotografico avendo collaborato anche alla stesura della sceneggiatura, al montaggio e alla fotografia della pellicola.
Il film Roma, dalla durata di 135 minuti, è stato presentato il 30 agosto alla 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove è stato accolto positivamente dalla critica divenendo uno dei papabili vincitori del Leone d’oro.