Uno studio di un gruppo di scienziati dell’Istituto Europeo di Oncologia, che è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Genetics, afferma che il cancro è prevedibile e il caso non c’entra.
Una squadra di ricercatori, tutta italiana, guidata da Piergiuseppe Pelicci, professore di Patologia Generale all’Università di Milano, ha scoperto che le alterazioni geniche più frequenti per lo sviluppo del cancro, sono le “traslocazioni cromosomiche”. Queste, non avvengono casualmente nel genoma, ma sono prevedibili e provocate dall’ambiente esterno alla cellula.
Studi pubblicati nel 1990 con la firma di Bert Vogelstein, fra gli scienziati considerati più autorevoli, suggerivano che, le mutazioni genetiche avrebbero provocato il cancro e che queste non dipenderebbero da fattori di vita esterni prevedibili, ma casuali e inevitabili, derivanti più o meno dalla fortuna.
Il 40% dei tumori può essere prevenuto
La certezza che abbiamo oggi è che ci sono alcuni fattori che causano il tumore:
- fumo
- alcool
- eccessiva esposizione al sole
- obesità
- dieta ad alto consumo di zuccheri e carni rosse
- dieta a basso contenuto di frutta, vegetali e legumi
- inattività fisica
Tutta la comunità scientifica concorda che, se si facesse attenzione o si eliminasse del tutto ciascuno di questi fattori, si potrebbe prevenire il 40% dei tumori.
Oltre alle traslocazioni cromosomiche citate da Pelicci, ci sono poi virus e batteri che la scienza medica è certa siano causa del cancro. Questi sono:
- virus HPV (cancro della cervice e della faringe)
- virus HBV (cancro del fegato)
- batterio Helicobacter pylori (cancro allo stomaco)
Ad oggi ci sono vaccinazioni contro ciascuno di questi virus e l’uso di antibiotici per combattere il batterio, che danno risultati positivi nel ridurre l’impatto dei tumori.
Ci sono poi alcuni agenti inquinanti, dei quali la scienza medica ancora non ha ben chiaro quanto sia impattante la loro influenza, come: agenti inquinanti ambientali, fattori occupazionali o fattori industriali.
Il professor Pelicci, conclude lo studio affermando che: “un pianeta più pulito, e ambienti di lavoro più sani, non possono che farci bene” e continuando nel ragionamento ci richiama un po’ tutti all’azione per prenderci cura di noi stessi e responsabilizzarci, “per quanto oggi ne sappiamo, ciascuno di noi può scegliere se prevenire il 40% dei tumori, con pochi e precisi cambiamenti del modo in cui viviamo.”