Il monologo sulla violenza contro le donne di Rula Jebreal (VIDEO)

Il monologo sulla violenza contro le donne è frutto della collaborazione tra Rula Jebreal e Selvaggia Lucarelli

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Dai momenti esilaranti e intrisi di emozione alle performance canore sino ai momenti di riflessione: può riassumersi così la prima puntata di Sanremo andata in onda martedì 4 febbraio, che ha registrato un record di ascolti con il 52,2% di share. Un mix di emozioni che non manca di far riflettere su un tema importante come la violenza contro le donne, i cui dati sono davvero allarmanti.

A tal proposito la giornalista ha spiegato:

Negli ultimi tre anni sono 3.150.000 donne che hanno subito violenza sul luogo di lavoro, negli ultimi due anni 1 donna ogni 15 minuti ha subito violenze, sei donne solo nell’ultima settimana. Spesso l’uomo non deve neanche bussare perché ha le chiavi di casa”.

Il monologo sulla violenza contro le donne è frutto della collaborazione tra Rula Jebreal e Selvaggia Lucarelli. La stessa giornalista ha spiegato com’è nata la collaborazione con Rula:

Tutto è nato da una telefonata che mi ha fatto Rula la settimana scorsa nella quale mi diceva che le piace come scrivo e mi ha voluto incontrare. Mi ha parlato di quello che voleva dire, quello che voleva raccontare, mi ha fatto leggere quello che era stato già buttato giù dagli autori Rai, e man mano abbiamo costruito insieme il testo che poi Rula ha letto e interpretato a Sanremo”.

Monologo Rula Jebreal Sanremo 2020: ricordo della madre

Due leggii, su cui poggiano un libro bianco e uno nero, i quali rimandano rispettivamente alla speranza e alla crudeltà della realtà. Dal bianco, simbolo di purezza, i versi di La cura di Franco Battiato, La Donna Cannone di De Gregori e Sally di Vasco Rossi, scelte poiché scritte da uomini; sul nero, sfondo delle atrocità, invece, le frasi contro le donne, nonché frammenti di vita della Jebreal.

Una Rula Jebreal senza maschera e, con estrema empatia, scruta i due libri raccontando del suo impegni e sottolineando i numeri che descrivono in modo eclatante la violenza perpetrata ai danni della donna.

Poi si rivolge alla figlia Miral, nascosta tra il pubblico visibilmente emozionata, e dedica parole d’affetto alla madre, “brutalizzata e stuprata due volte, a tredici anni da un uomo, poi dal sistema”, che si è poi data fuoco.

Ecco le parole di Rula:

Mia madre Nadia ha perso il suo ultimo treno quando avevo cinque anni, si è suicidata. Il suo corpo era qualcosa di cui voleva liberarsi, perché fu stuprata due volte: a 13 anni da un uomo e poi da un sistema che l’ha obbligata al silenzio. L’uomo che l’ha violentata aveva le chiavi di casa. Sono cresciuta in un orfanotrofio, noi bambine raccontavamo le nostre storie, favole tristi, di figlie sfortunate. Ci raccontavamo delle nostre madri, spesso stuprate, torturate e uccise”.

Il video

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.