Roma, aggressione a carabiniere donna: fermati due giovani

Donne poliziotte a Ponte Mammolo

Giovedì 16 novembre nel pomeriggio sono stati aggrediti a Roma, alla fermata della Metro a Ponte Mammolo un gruppo di carabinieri, ma questa volta ad essere presa di mira anche un’agente donna a cui è stata data una testata (strana coincidenza dato che Roberto Spada usò pochi giorni fa lo stesso metodo, quella volta con un reporter).

L’allarme è tanto più “agghiacciante” per il fatto di contare all’appello degli aggressori due giovanissimi: il più piccolo di loro aveva 17 anni. Tutto è iniziato con un’aggressione verbale, per poi passare alle mani e alle “testate”. Tra l’altro i carabinieri in questione si trovavano a Ponte Mammolo in occasione dell’operazione: “strade sicure”.

Tutti saremmo d’accordo con l’affermare che proprio quando le forze dell’ordine si rendono utili, finisce tutto in una bolla di sapone! Già perché reagendo in modo così violento ad un’azione tanto necessaria nell’Urbe, si è finito per vanificare il compito arduo delle guardie. Poi ci andiamo a lamentare che le vie della città di Roma non siano abbastanza presidiate e puntiamo il dito sugli extracomunitari!

 

Il ruolo dei carabinieri

La reazione dei carabinieri peraltro non era affatto esagerata ed illegittima, ma più che giustificata, poiché i due ragazzi (ricordiamolo: uno di 17 e l’altro di 21 anni) stavano scavalcando i tornelli della metropolitana.

Ci domandiamo se non sia quasi inutile porre rimedio con un processo per direttissima, cioè quello a cui verrà sottoposto il più anziano di loro. Tutto verrà sicuramente risolto dal solito avvocato (che sia d’ufficio o meno poco importa) in grado di indorare la pillola al colpevole procurandogli solo una condanna ai servizi sociali per non più di 1 mese, al limite.

La “malsana” gioventù

D’accordo che nessuno degli aggrediti sia stato ferito gravemente, ma è l’atto in sé che sconvolge e che non si pone certo alla stregua di un comportamento educativo da associare alla gioventù di oggi!

Vien da pensare che siamo in guerra civile e che i ragazzi meno maturi di età, (per non chiamarli ragazzini) abbiano ormai in mano il destino di una città intera. Ma scherziamo? I poveri militari ne avranno per pochi giorni. Ma ci si domanda se fossero durante un conflitto armato o nelle evidenti condizioni dell’esercizio delle proprie funzioni. Questo è un paese che toglie a chi meno reagisce ad ogni forma di attacco personale.

I carabinieri per questo dovrebbero sempre essere armati dalla pazienza e dal “porgi l’altra guancia” per non passare dalla parte del torto, rispondendo ad una anche minima violenza. Che ne è dell’imputazione di oltraggio all’arma? Forse dovremmo recuperarlo, e anche se uno di essi sarà (e lo ribadiamo: soltanto il più anziano) processato per direttissima, non basterà, ne siamo convinti, perché pare che, a partire dall’uso improprio dei cellulari, a quello dei social, per non parlare dei mezzi di locomozione, i giovani di oggi non siano più in grado di imparare nulla, e ci domandiamo se non sia anche merito dei brutti esempi, (se non pessimi) degli adulti che gli orbitano attorno.

Attualmente proprio quegli stessi genitori che li crescono questi figli, passano le ore al telefonino, non li ascoltano né li controllano, non si preoccupano di dargli un’educazione, smanettano anche loro sui social che sono il primo veicolo di cyberbullismo, per finire col provocare atteggiamenti del genere. Per poi lamentarsi del fatto che studino poco, parlino troppo al cellulare e impieghino più tempo a crearsi un account che a vedere un film istruttivo o a leggere un libro.

Quando a fare le medesime cose sono proprio loro stessi: i genitori di questi incivili… Domandiamoci anche dove sia la legge e se questa legge non sia vecchia o troppo moderna in alcuni casi, o semplicemente non adatta a bloccare certi comportamenti e per arginare tali atteggiamenti.

Vero è che oggi la cosa che più sorprenda è che una donna sia stata aggredita tra i tanti agenti, ma perché, oggi, di nuovo, non si evita di dare la precedenza alle donne quando si entra in un luogo? E non è sempre oggi che ad una stessa donna incinta non si ceda il posto in autobus? Beh, poi non lamentiamoci se accadono queste cose, e vediamo di cambiare ed in tempo perché non sia troppo tardi!