Un video di Fedez su un social, immortala la compagna Chiara Ferragni molto nervosa durante una cena: il cantante la stuzzica e lei gli risponde con una frase molto forte, di cui il cantante stesso si stupisce.
Da dove arriva questo nervosismo?
Baby Blues: cause e sintomi
Il termine Baby Blues o Maternity Blues, coniato dal pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott, corrisponde a un periodo molto delicato per una neo mamma.
Baby Blues da non confondere con la depressione post parto.
Umore altalenante, stanchezza dovuta al cambio di ritmo quotidiano legato agli orari di allattamento del nascituro, confusione mentale che determina attacchi di panico e che può sfociare, nella peggiore delle ipotesi, in un disturbo ossessivo compulsivo.
L’aumento repentino delle responsabilità, provoca un senso di inadeguatezza nei confronti del bimbo.
Le cause di questo periodo instabile sono da ricercare nella brusca caduta dei livelli di estrogeni e progesterone causati dall’espulsione della placenta durante il parto.
Immediatamente dopo il parto, c’è un’impennata della prolattina, necessaria alla formazione della montata lattea, perciò l’allattamento è un ottimo alleato per smaltire i sintomi della Baby Blues.
Inoltre la responsabilità dell’allattamento, ossia del sostentamento del nascituro, sola in carico alla mamma, crea un senso di ansia e inadeguatezza, a volte incontrollabili.
Quanto dura la Baby Blues?
Fortunatamente è un periodo transitorio, perciò inizia entro la prima settimana dopo il parto e si protrae per 10 giorni circa.
I rimedi da adottare
In primo luogo, avere la vicinanza del papà del neonato e in generale di qualcuno appartenente alla famiglia, aiuta la mamma a superare in modo migliore questo periodo.
Altresì l’aiuto di amici è comunque un valido rimedio al superamento di questo periodo transitorio. Certo è che, se protratto nel tempo, oltre i 30 giorni, è giusto approfondire il sintomo per escludere una vera e propria crisi post parto.
