Chi aspetta che le cose accadano per volontà divina senza fare alcunché allora può aspettare anche fino alla fine dei tempi: sicuramente nulla succederà. Questo è il senso spicciolo del proverbio Chi dorme non piglia pesci, che ci ricorda sempre di adoperarsi per ottenere ciò che si vuole, altrimenti non si va da nessuna parte.
Origine del proverbio nella commedia latina
Il detto popolare risale all’opera del noto commediografo latino Tito Maccio Plauto (III-II sec. a.C.), il Rudens (la fune). La commedia è incentrata sulla liberazione della giovane Palestra, schiava del lenone Labrace, tramite riscatto e della quale Plesidippo è innamorato. Una volta stabilito il luogo dello scambio, il tempio di Venere, Labrace decide di venir meno ai patti e parte con la nave per la Sicilia. Il caso vuole che la nave però naufraghi nelle vicinanze del tempio, sulla spiaggia di Cirene. Tramite la fune, in latino appunto rudens, un pescatore, di nome Gripo, riesce a recuperare dal mare un baule contenente i suoi effetti personali scoprendo che in realtà Palestra è nata libera e che quindi Labrace la possiede illegalmente. La commedia termina con la condanna di Labrace, la perdita di tutti i suoi beni, e il matrimonio tra Pledisippo e Palestra.
“Nam qui dormiunt libenter, sine lucro et cum malo quiescunt”, letteralmente “chi sta a letto volentieri, ci sta senza guadagno e a proprio discapito” è la frase latina da cui deriva il proverbio come noi lo conosciamo oggi. Tale frase viene pronunciata dal pescatore al momento del ritrovo del baule riferendosi a se stesso. Uscito a pesca, Gripo vuole dimostrare infatti a sé e al suo padrone di essere un uomo che si dà da fare, che è sveglio e che non perde tempo: egli vuole portare a casa i frutti del suo duro lavoro.
Chi Dorme Non Piglia Pesci: Significato oggi
Anche se le parole sono cambiate, Chi dorme non piglia pesci ha mantenuto intatto il significato originale della frase latina: bisogna darsi da fare affinché si riesca a vedere il risultato delle proprie fatiche altrimenti non si ottiene nulla.
La vita è come la pesca: occorre stare attenti e svegli per prendere un pesce perché se si è distratti il pesce, così come lo si fa abboccare all’amo, lo si lascia scappar via. Occorre prendere la palla al balzo e mai lasciarsi sfuggire un’occasione, di qualsiasi tipo, perché è questione di un attimo.
Rimane il fatto che, nonostante a volte occorra molto tempo per raggiungere i propri obiettivi, il solo fatto di lavorare, a piccoli passi, per conquistarli è già simbolo di una virtù: la costanza.