Prima di morire con l’eutanasia in Svizzera, Davide Trentini ha scritto una lettera da far rendere nota una volta morto. L’associazione Luca Coscioni, che da anni opera nel campo del sostegno ai malati che vogliono praticare la morte assistita nelle cliniche svizzere che lo consentono al contrario dell’Italia, ha pubblicato oggi la lettera di Davide, malato di sclerosi multipla dal 1993 e deceduto pochi giorni fa.
La lettera di Davide Trentini
Ad accompagnarlo in Svizzera Mina Welby, che ha dovuto in passato far fronte all’episodio simile di Piergiorgio Welby, anch’egli malato e senza possibilità di una vita dignitosa. Davide prima di morire ha spiegato la sua situazione in una straziante lettera: “Mi chiamo Davide T., ho 52 anni, sono malato di sclerosi multipla dal 1993, per i primi anni in forma più tollerabile, poi, la ‘stronza’ si è trasformata nella forma ‘più stronza’: la secondaria progressiva. Negli anni le ho provate veramente tutte, dagli interferone, prima quello settimanale, poi quello che mi auto iniettavo (allora le mani funzionavano!) ogni due giorni, poi è cominciato l’orribile periodo della chemio!!! Insomma, le ho provate proprio tutte”.
Poi, un appello al governo italiano: “Spero anche che in Italia si arrivi presto alla legalizzazione, o almeno all’uso terapeutico della marijuana. Io sono, abitando in Toscana, tra i pochi in Italia a ricevere puntualmente le mie cartine di marijuana tramite l’ASL, con ricetta del medico, e conosco molto bene i suoi benefici, per fortuna sono quasi 20 anni che conosco molto bene le grandi ‘doti’ della Maria. Tra poco partirò per la mia tanto sognata ‘vacanza’!!! Evviva. Salute per tutti e soprattutto tanta ma tanta serenità per tutti”.