Dj Fabo è Morto per Eutanasia o Suicidio Assistito: le Differenze

Pochi minuti fa è arrivata la notizia della morte di Dj Fabo, che in Svizzera ha deciso di porre fine alla sua esistenza, ormai divenuta difficile a causa di un incidente automobilistico, si ripropone e cerchiamo di spiegare le differenze tra eutanasia e suicidio assistito.

Il giovane Dj che dal 2004 era costretto a perdere la vista e a vivere in uno stato semi-vegetale però, non ha subito l’eutanasia ma bensì la pratica del suicidio assistito. Cosa cambia tra le due cose? Le pratiche sono effettivamente simili ma qualcosa di diverso c’è.

EUTANASIA-SUICIDIO ASSISTITO: LE DIFFERENZE

Vi spieghiamo ora cosa cambia tra eutanasia e suicidio assistito, la pratica che ha subito Dj Fabo. L’eutanasia è di fatto, qualsiasi atto compiuto da medici o da altri, avente come fine quello di accelerare o di causare la morte di una persona. Questo atto si propone di porre termine a una situazione di sofferenza tanto fisica quanto psichica che il malato, ritiene non più tollerabile, senza possibilità che un atto medico possa, anche temporaneamente, offrire sollievo.

Il suicidio assistito (quello che è stato praticato a Dj Fabo) è una forma simile, però indica invece l’atto mediante il quale un malato si procura una rapida morte grazie all’assistenza del medico: questi prescrive i farmaci necessari al suicidio (si tratta in genere di barbiturici o di altri forti sedativi o ipnotici) su esplicita richiesta del suo paziente e lo consiglia riguardo alle modalità di assunzione. In tal caso viene a mancare l’atto diretto del medico che somministra in vena i farmaci al malato. Il suicidio assistito è quindi un’eutanasia dove però non c’è nessun intervento diretto del medico.

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Inoltre si può parlare anche di Eutanasia attiva e passiva. L’eutanasia attiva consiste nel determinare o nell’accelerare la morte mediante il diretto intervento del medico, utilizzando farmaci letali, la passiva invece è un termine utilizzato per indicare la morte del malato determinata, o meglio accelerata, dall’astensione del medico dal compiere degli interventi che potrebbero prolungare la vita stessa.

Scritto da Marco Costanza

Nato ad Avellino nel 1989, aspirante giornalista. Amo e seguo lo sport a 360° ma mi occupo anche di altri settori. Vanto uno stage a Sky Sport 24, un Master in Giornalismo e altre esperienze con testate giornalistiche importanti.