Emancipazione Femminile oggi: è possibile in Italia?

L’amore e il successo che bruciano: l’emancipazione femminile sembra ancora una realtà lontana ed il grande numero di femminicidi lo dimostra.

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“La donna non andrebbe toccata nemmeno con un fiore.”

“Certo che Dio ha creato l’uomo prima della donna. Si fa sempre una bozza prima del capolavoro finale.”

Ogni anno vengono brutalmente assassinate almeno un centinaio di donne. Il femminicidio è una vera piaga sociale. Una moltitudine di esse dal proprio partner e in famiglia, da coloro che a tutti i costi giurarono solennemente di proteggerle.

Da alcuni dati emerge che questa esplosione di violenza sia dovuta alla disgregazione della famiglia patriarcale, che un tempo fungeva da nucleo ed era pressoché invalicabile. Personalmente mi rifiuto di credere possa trattarsi di ciò, al diavolo il patriarcato, siamo nell’era del matriarcato. O se non altro dovremmo esserlo.

Abbiamo ottenuto l’emancipazione, da un punto di vista lavorativo ci spacchiamo letteralmente la schiena per una retribuzione che sia pari a quella di un uomo, siamo istruite, determinate, amorevoli madri, fedeli sorelle, infaticabili lavoratrici e “DOBBIAMO” raggiungere i nostri scopi prima dei trenta perché le nostre uova hanno una data di scadenza, e pare anche tutto il resto.

Non sia mai non dimostriamo di essere all’altezza, sufficientemente intelligenti, in carriera, attraenti e a prova di critica. Ma sarà davvero emancipazione questa?

Subiamo una realtà talmente opprimente che contribuisce all’insorgere dei disturbi alimentari perfino nelle più giovani, il dannato perfezionismo, il quale, perdonate il gioco di parole, ci ha dannato l’anima.

Viviamo in una società che ci spiaccica sulla faccia criteri da perseguire talmente inafferrabili nei tempi previsti da renderci depresse e metterci nella condizione di sentirci inadeguate. Siamo il cuore pulsante del mondo.

Ciononostante siamo ancora il sesso debole, se non altro a livello fisico, perché gli uomini, hanno ancora l’ardire di abusare di noi, di usarci violenza, di molestarci.

Ma quale emancipazione, signore mie, campiamo in un mondo nel quale se vieni stuprata mentre indossi una gonna o avevi bevuto un bicchiere di troppo, c’è sempre la sentinella di turno pronta a tacciarti di condotta amorale insinuando nemmeno troppo velatamente tu te la sia cercata.

Dove risiede la parità dei sessi in tutto ciò?

Veniamo ancora sottovolatutate, ma il nostro tratto caratteriale più accattivante è che, malgrado il percorso impervio che ci attende, noi non soccombiamo, ma avanziamo imperterrite verso la meta, noncuranti delle insidie.

Una nota di merito per un uomo però c’è, forse l’unico ad averci comprese, fu proprio William Shakespeare.

“Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.”