La morte di Kobe Bryant e della figlia GiGi ha sconvolto tutti, compreso il mondo dello sport. È stato rinviato a data da destinarsi lo spettacolare derby tra Los Angeles Lakers e Clippers in programma mercoledì 29 gennaio.
Ad annunciare il rinvio gli stessi Lakers su Twitter:
Vogliamo ringraziare tutti per il supporto e le condoglianze. È un momento davvero difficile per tutti noi. Continueremo ad essere vicini alla famiglia di Kobe e condivideremo ulteriori informazioni con voi quando ce ne saranno”.
— Los Angeles Lakers (@Lakers) January 27, 2020
Kobe Bryant: le indagini in corso
Dalle comunicazioni finali del pilota dell’elicottero, al vaglio delle autorità, è emerso che stava salendo di quota per evitare lo strato di nubi. Lo riferiscono gli investigatori, aggiungendo peraltro dettagli devastanti: infatti il pilota aveva chiesto un’autorizzazione speciale a volare nella fitta nebbia pochi minuti prima dello schianto ed era ad un’altezza di 427 metri.
In un secondo momento, aveva richiesto ai controllori di volo di fornire un collaboratore che seguisse il volo, ma gli era stato riferito che l’elicottero volava troppo basso.
Quattro minuti dopo, il pilota ha comunicato la decisione di salire di quota per evitare uno strato e, quando gli stato chiesto cosa intendeva fare, non c’è stata alcuna risposta. L’elicottero era salito a 701 metri e ha cominciato a precipitare verso sinistra: è quanto emerso dal radar.
Kobe Bryant: il patto con la moglie Vanessa
Kobe Bryant e la moglie Vanessa avevano stretto un patto diversi anni prima: “Mai insieme su un elicottero“. Lo ha rivelato al magazine People un amico di famiglia della leggenda dei Lakers. “Kobe e Vanessa avevano il patto di non volare mai insieme su un elicottero”, ha affermato.
Lo stesso Bryant aveva iniziato a usare il mezzo con frequenza quando ancora giocava con i Lakers, come dichiarò in un’intervista del 2018:
Una volta sono rimasto intrappolato nel traffico e ho perso la recita scolastica di mia figlia. Ho dovuto trovare un modo in cui potevo ancora allenarmi, ma senza compromettere il tempo per la mia famiglia. Così ho preso in considerazione l’elicottero, per essere in grado di andare e tornare in 15 minuti”.
Il ricordo di LeBron James
Ha rotto il silenzio il “predestinato” ed erede di Kobe, LeBron James, che solo domenica lo aveva superato piazzandosi terzo nella speciale classifica dei marcatori di tutti i tempi dei Los Angeles Lakers.
Un lungo quanto straziante post condiviso su Instagram riassume quel legame particolare tra i due:
Non sono pronto, ma eccomi qui. Sono seduto davanti al pc cercando di scrivere qualcosa su questo post, ma ogni volta che ci provo inizio a piangere ancora al solo pensiero di te, della dolce Gigi e dell’amicizia, del legame e della fratellanza che ci univa.
Ho letteralmente sentito la tua voce domenica mattina prima di lasciare Philadelphia per tornare a Los Angeles. Non avrei mai e poi mai pensato che quella sarebbe stata la nostra ultima conversazione. Ho il cuore a pezzi, sono distrutto fratello mio, ti amo come un fratello maggiore, i miei pensieri ora vanno a Vanessa e alle bambine.
Ti prometto che raccoglierò io il tuo testimone! Hai voluto dire così tanto per tutti noi qui – noi della #LakersNation – per cui sento come una mia responsabilità quella di caricarmi sulle spalle la tua eredità e continuare quello che hai fatto. Chiedo al cielo di darmi la forza e di assistermi in questa missione: a noi ora ci penso io”.