E’ arrivata in giornata la notizia che Marco Cappato è inserito ufficialmente nel registro degli indagati dalla Procura di Milano per aver aiutato Dj Fabo, al secolo Fabiano Antoniani, a morire in Svizzera tramite la pratica del suicidio assistito. Cappato si era auto denunciato ieri, martedì 28 febbraio, di aver assistito e aiutato Dj Fabo nella pratica del suicidio assistito.
ll pm di Milano Tiziana Siciliano ha intenzione di interrogare l’esponente dei Radicali alla presenza di un legale, per capire effettivamente come sono andate le cose. Cappato è accusato del reato di istigazione o aiuto al suicidio, un reato che prevede fino a 12 anni di carcere. In particolare, a Cappato, viene contestata la parte del reato in cui si stabilisce che deve essere punito chi “agevola in qualsiasi modo l’esecuzione” del suicidio.
LE RAGIONI DI MARCO CAPPATO
Si tratta sicuramente di un caso nuovo in Italia e come si dice in gergo sarà un caso che farà giurisprudenza in Italia, un caso davvero complicato, con delle vicende difficili da spiegare, anche se le leggi italiane non prevedono tali aiuti ad una persona che desidera morire per alleviare una sofferenza. Cappato, tornato in Italia, è stato intercettato per pochi secondi dalla stampa e ha affermato semplicemente che lotterà fino in fondo per dimostrare le proprie ragioni.