Nuovi, incredibili sviluppi sul caso del Mostro di Firenze, il serial killer che dal 1968 al 1985 terrorizzò le colline fiorentine massacrando sedici giovani. La vicenda di cronaca nera più famosa d’Italia potrebbe vivere l’ennesima svolta dopo il ritrovamento di una lettera anonima indirizzata all’Avvocato Pietro Fioravanti, storico legale di Pietro Pacciani, e al quotidiano La Nazione nel 1991.
Il contenuto della lettera
La missiva, rinvenuta dal reporter Paolo Cochi tra gli atti del processo Pacciani, è datata 18 Novembre 1991 ed è scritta a macchina. L’autore si presenta come un esperto nelle tecniche di invecchiamento dei metalli e, dopo aver fatto determinate considerazioni a riguardo, mette in guardia Fioravanti sulla possibilità che qualcuno voglia incastrare Pacciani.
Nello specifico, l’anonimo parla di una pistola che sarebbe stata messa di proposito nell’orto del suo assistito in modo da far ricadere sul contadino di Mercatale Val di Pesa la responsabilità degli omidici del Mostro. Quando la lettera giunse nelle mani del legale Pacciani era in carcere a scontare una condanna per maltrattamenti ai danni delle figlie e non ancora ufficialmente indagato per i delitti delle coppiette.
La Maxiperquisizione ed il ritrovo del bossolo
Il profilo di Pacciani iniziò ad essere attenzionato dalla SAM (Squadra Anti Mostro) nel 1985, pare sempre a seguito di una lettera anonima. Nell’Aprile del 1992 la residenza del contadino fu oggetto di una maxi perquisizione durante la quale venne ritrovata, semi interrata nel cortile, una cartuccia marca Winchester serie H compatibile con quelle usate dal Mostro.
La lettera originale: tutte le foto
L’autore della lettera vicino alle indagini?
Appare incredibile la corrispondenza di quanto predetto dal testo recapitato all’Avvocato Fioravanti e i fatti che si verificarono a distanza di pochi mesi, con la sostanziale differenza che invece di una pistola venne repertato un proiettile. Inoltre, l’anonimo appare a conoscenza di diversi dettagli sulle indagini che farebbero pensare difficile l’ipotesi che abbia soltanto azzardato delle tesi.
Ricordiamo che Pietro Pacciani fu, in seguito ai risultati della perquisizione, accusato di essere l’autore degli otto duplici omicidi del Mostro di Firenze. Nel 1994 fu condannato in primo grado per sette di questi (venne escluso il primo delitto nel ’68) e due anni dopo assolto da tutte le accuse in secondo grado. Morì di infarto il 22 Febbraio 1998 prima della pronuncia definitiva della Cassazione.
A quasi un ventennio dalle condanne emesse contro i cosiddetti Compagni di Merende, vecchi e nuovi interrogativi aleggiano su una vicenda che presenta ancora troppi punti oscuri.