Sono giorni difficili sul fronte immigrazione e, come al solito, questo tema è diventato subito oggetto di violento scontro politico. Poco fa sulla pagina Facebook del Partito Democratico era apparso un post con le dichiarazioni di Matteo Renzi su tale tema, dichiarazioni molto diverse dal solito che hanno fatto agitare la parte più di sinistra del partito che ha visto nella nuova posizione del segretario che sembra spostarsi molto dal principio di accoglienza da sempre portato avanti dal PD. Il post è subito stato rimosso, ma il danno, come sempre accade sul web, non è stato riparato.
Il post di Renzi sull’immigrazione
“Vorrei che ci liberassimo da una sorta di senso di colpa. Noi non abbiamo il dovere morale di accogliere in Italia tutte le persone che stanno peggio. Se ciò avvenisse sarebbe un disastro etico, politico, sociale e alla fine anche economico. Noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro“, queste sono le parole incriminate dell’ex premier Renzi che stanno facendo discutere il popolo del PD e che, al di là di qualsiasi opinione sul tema, rappresentano un autogol clamoroso da parte di chi cura la comunicazione del segretario.
Cambio di rotta del Partito Democratico sull’immigrazione?
L’esito del vertice di ieri a Tallin ha ancora una volta mostrato la pressoché totale indifferenza dell’Europa nei confronti dell’annoso problema dei migranti. È sempre più difficile in questo momento per una forza politica in Italia parlare di accoglienza a causa del forte scontro sociale venutosi a creare con l’emergenza e, sembra, che il segretario dem stia cercando di rincorrere i grillini e la Lega Nord su questo tema. La reazione della base alle dichiarazioni di Renzi dimostra che questa tattica con il popolo di sinistra non funziona e, anche al fine di trovare una soluzione a questa drammatica emergenza umanitaria, passare da un estremo all’altro con slogan e frasi fatte prive di una vera progettualità non servirà di certo.