Si è conclusa anche il secondo appuntamento con la 67esima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo, dopo le pagelle dei primi undici Campioni in gara, si sono esibiti i restanti big. Di seguito le pagelle dei brani ascoltati durante questa seconda serata.
Bianca Atzei – Ora esisti solo tu
Se alla vigilia è stata considerata un grosso punto interrogativo, dopo l’esibizione abbiamo capito il perché della sua presenza in gara: voce + canzone = capolavoro. Se a questo ci aggiungiamo l’ottima esecuzione, i pregiudizi vengono spazzati via in un batti baleno. La dimostrazione che pur non esibendosi per primi, si può far vocalmente meglio di Giusy Ferreri. Voto 7
Marco Masini – Spostato di un secondo
Una dimensione inedita per il cantautore toscano, sfumature elettroniche, cariche ed energiche. Sapersi rinnovare è un aspetto positivo nella carriera di un artista, peccato per un po’ di imprecisioni nell’esecuzione, ma l’emozione di un palco come quello dell’Ariston può giocare brutti scherzi anche ad un veterano come lui. Voto 6.5
Nesli e Alice Paba – Do retta a te
Un duetto rischioso, nonostante sia orchestrale e molto sanremese, non riesce a coinvolgere e forse risulta già sentito. La presenza di Nesli si sente poco, forse solo nel testo, la voce disneyana della Paba regna sovrana, riportandoci indietro nel tempo alle ballate anni ’90. Bella si, ma una volta finita la canzone ci accorgiamo di essere in un’altra epoca. Voto 5
Sergio Sylvestre – Con te
Il talento vincitore dell’ultima edizione del talent show “Amici” di Maria De Filippi, approda all’Ariston con un brano soul eseguito tutto in italiano, un esperimento parzialmente riuscito. Un pezzo dal grande potenziale, di respiro internazionale, che potrebbe fare molto bene all’Eurofestival, ma prima deve convincere e vincere qui in patria. Voto 6.5
Gigi D’Alessio – La prima stella
Un testo importante, un brano molto sentito dal cantautore napoletano, dedicato alla memoria della mamma scomparsa quando era soltanto un bambino. La commozione si è fatta sentire con qualche stecca di troppo, ma se dietro una canzone c’è un sentimento spontaneo, è un dovere morale ascoltarlo con attenzione e giudicarlo senza pregiudizio. Voto 8
Michele Bravi – Il diario degli errori
La sua interpretazione è la ciliegina sulla torta di un pezzo costruito su misura per la sua vocalità, che lo restituisce di diritto nella lista delle promesse della musica leggera italiana. Un outsider che sfrutta un arrangiamento iniziale molto minimalista, per poi esplodere sul finale con l’aiuto dell’orchestra. Voto 7.5
Paola Turci – Fatti bella per te
Nonostante l’assenza della sua solita chitarra, la Turci riesce nell’intento di fare centro e di dimostrare, a chi nel frattempo se ne fosse dimenticato, che la sua esperienza ed il suo talento sono a lunga conservazione. Un brano che trascina e che rappresenta il giusto compromesso tra il cantautorato ed il pop, dimostrando che si può essere autobiografici anche con un arrangiamento un tantino più audace. Voto 7
Francesco Gabbani – Occidentali’s karma
Ripetersi non è semplice, c’è il rischio di cadere nel banale o nel baratro della retorica. Invece il cantautore toscano, reduce dalla vittoria dello scorso anno tra le fila delle Nuove Proposte con “Amen”, riesce nell’intento di risultare forse ancora più geniale, soprattutto nel testo, che ironizza sulla nostra civiltà in maniera ironica ed irriverente. Namastè Alè. Voto 6.5
Michele Zarrillo – Mani nelle mani
Fedele a sta stesso, da oltre trent’anni, ma con un accenno di rhythm & blues che non ti aspetti. Tanta chitarra e poco pianoforte, in fin dei conti c’è meno passato e più sperimentazione di quanto ci si potesse aspettare alla vigilia. Bentornato. Voto 7
Chiara – Nessun posto è casa mia
Non brilla, non splende, non esplode, anzi annoia. Un ritorno tra i più deludenti per un’artista considerata un astro nascente. La voce c’è, il resto non pervenuto. Voto 5
Raige e Giulia Luzi – Togliamoci la voglia
Un miscuglio di generi che rendono questa canzone tutto meno che un duetto. Il rap di Raige e la voce sorprendente di Giulia sono entrambi interessanti, c’è da apprezzare il coraggio di portare sul palco dell’Ariston quanto di meno sanremese ci possa essere. Riascoltandola può migliorare. Voto 6