Si è continuato a scavare anche con l’aiuto della fotoelettriche nei pressi dell’Hotel Rigopiano. Ma le ultime notizie sui soccorsi non sembrano destare troppa speranza di ritrovare in vita qualcuno delle oltre 30 persone che sono rimaste intrappolate nella struttura sepolta dalla valanga di neve.
Ma i soccorritori non vogliono smettere di scavare e così continuano incessantemente anche nel corso della lunga notte ai piedi del Gran Sasso. Ma innanzitutto bisogna capire effettivamente quante erano le persone nella struttura alberghiera che è stata sepolta dalla neve: ancora si parla di un numero imprecisato che va da 25 a 30. Una slavina che si è abbattuta sull’albergo andandosi a insinuare nei vari ambienti dopo che aveva spazzato via gli alberi incontrati lungo il percorso e che ha scaraventato con violenza sull’Hotel Rigopiano.
Per ora sono tre i corpi recuperati dal momento che i soccorritori sono arrivati all’albergo, mentre un quarto, sempre privo di vita, sarebbe stato già individuato e si sta cercando di estrarlo. Per ora solo due superstiti si contano in un bilancio che rischia di aggravarsi con il passare delle ore. Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio a Porta a Porta su Rai1 ha dichiarato: “Certamente c’è la possibilità di crolli ulteriori nell’hotel Rigopiano di Farindola occorre mettere in sicurezza e poi procedere”.
Intanto questo si evince dalle testimonianze dei Vigili del Fuoco che si trovano in zona: “E’ uno scenario apocalittico. Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti – hanno riferito i vigili del fuoco – che hanno sommerso l’area dove si trovava l’albergo”. Intanto la Procura di Pescara ha aperto un’indagine per omicidio colposo anche perché gli ospiti erano pronti a partire, secondo le prime ricostruzioni, per le ore 15.00 ma lo spazzaneve sarebbe tardato ad arrivare e alle 19.00 si è verificata la valanga che ha inghiottito tutto.