Lunedì 18 Febbraio si voterà tramite la piattaforma Rousseau per decidere se i parlamentari del Movimento 5 Stelle dovranno concedere l’autorizzazione a procedere per il Caso Diciotti, il processo di Catania che vede Matteo Salvini indagato per sequestro di persona.
Il voto dei parlamentari 5 Stelle, essendo il gruppo parlamentare più numeroso in questa legislatura, è determinante nella concessione della cosiddetta “immunità“, ovvero la possibilità di evitare il processo ad un parlamentare in carica. Matteo Salvini, infatti, oltre ad essere Ministro dell’Interno e Vicepremier è soprattutto un Senatore della Repubblica.
Le tensioni di questi giorni hanno spinto la direzione del Movimento 5 Stelle a chiedere ai propri iscritti un parere vincolante tramite la piattaforma Rousseau. Il voto, annunciato solo in settimana, si terrà Lunedì 18 Febbraio dall 10 alle 19. Nove ore, al netto dei malfunzionamenti che si sono registrati in occasioni simili, per decidere del caso politico più delicato di questa legislatura.
Voto Rousseau sull’immunità a Salvini: il quesito
Il quesito, presentato da un articolo sul blog del Movimento, verte sulla leicità della linea di governo, e non è espressamente citato il nome del Ministro leghista. Gli iscritti dovranno rispondere alla seguente domanda:
Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari Paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?
– Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere
– No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere
Come anticipato dal Premier Conte, che ha detto che questo non sarà il solito voto sull’immunità, si è voluto mettere in evidenza l’aspetto della ragion di Stato, insieme al tema della redistribuzione dei migranti.
Sul blog si legge:
Non è il solito voto sull’immunità. Di quei casi si occupa l’art. 68 della Costituzione, e su quelli il M5S è sempre stato ed è inamovibile: niente immunità, niente insindacabilità. Questo è un caso diverso: stiamo parlando dell’art. 96 della Costituzione. E’ un caso senza precedenti perché mai in passato la magistratura ha chiesto al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni.
Ad ogni modo, a prescindere dal voto “popolare”, sono molti gli esponenti del Movimento 5 Stelle a ribadire che il programma del partito, a prescindere dal contratto di governo, è tassativo sulla materia delle immunità. La settimana prossima, probabilmente, sarà fissato il voto in Parlamento.