Non si placano le polemiche sulla Flat Tax, la misura finanziaria proposta come caposaldo del centrodestra e poi della maggioranza di governo Lega-Movimento 5 Stelle. Dopo aver spiegato che cos’è la Flat Tax, ovvero uniformare la tassazione su redditi a famiglie e imprese, la polemica è sulle risorse per coprire una manovera del genere.
Per molti questa sarà la spesa più consistente, anche di più del reddito di cittadinanza: 50 miliardi di euro. Per coprire queste spese il Ministro dell’Economia Tria ha già fatto sapere che molto probabilmente l’IVA aumenterà al 24% dal 2019, bloccarla al 23% costerebbe 12,5 miliardi di euro.
"Per noi il discorso sull'aumento dell'IVA è assolutamente fuori discussione. Mi sembra ci sia l'accordo sul far partire la #flattax dall'anno prossimo per le imprese. A partire dal secondo anno si prevede di applicarla alle famiglie"@AlbertoBagnai #agorarai pic.twitter.com/5IXJIydydS
— Agorà (@agorarai) June 4, 2018
Quando entrerà in vigore la Flat Tax?
Secondo Alberto Bagnai parlamentare e candidato per il ministero dell’economia per le imprese già dal 2019, mentre per le famiglie dal 2020. In una recente intervista Bagnai ha detto che:
Mi sembra che ci sia un accordo sul fatto di far partire la Flat tax sui redditi di impresa a partire dall’anno prossimo. Il primo anno per le imprese e poi a partire dal secondo anno si prevede di applicarla alle famiglie
Flat Tax: le aliquote non saranno uguali per tutti
Come accennato nel programma di governo dovrebbero esserci due aliquote distinte in base al reddito. 15% per i redditi familiari fino a 80.000 euro e 20% per i restanti. Saranno calcolate alcune deduzioni per i redditi inferiori in base al numero di componenti del nucleo familiare.
Critiche dure dall’opposizione
Il PD, primo partito di opposizione, ha rivendicato la paternità di una misura simile, ovvero di un’aliquota unica delle imprese abbassata dal Governo Renzi (IRES e IRI).
Critiche più radicali da Roberto Speranza, dirigente di Liberi e Uguali che parla dell’iniziativa come quella di un “Robin Hood al contrario”. Lo scontro è aperto.
La flat tax è come un Robin Hood al contrario. Un regalo ai più ricchi a spese dei più poveri. I 50 miliardi che servono verranno tolti a sanità e scuola pubblica che sono già al limite. #noflatax
— Roberto Speranza (@robersperanza) June 4, 2018