A nulla è valso il giro di consultazioni, tenutosi al Quirinale nelle prime giornate di aprile, tra i partiti incaricati di formare il governo e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dichiara di volere delle proposte, fatti concreti affinché si possa iniziare subito a lavorare. Già, perché il paese non può più aspettare e non può più tollerare comportamenti capricciosi da parte delle fazioni politiche in gioco.
Molti sono gli aspetti infatti che preoccupano il Presidente della Repubblica: dall’incapacità di dialogo e di accordo tra i due partiti Lega-M5S, all’esclusione di qualsiasi trattativa del Partito Democratico e Forza Italia che secondo Luigi Di Maio è necessaria affinché la politica si svecchi e si allontani dai ragionamenti ormai fini a se stessi delle legislature precedenti.
Consultazioni, la posizione di Di Maio
Il leader del M5S, al termine del suo colloquio con Mattarella, dichiara di essere favorevole a un contratto di governo con Lega o Pd, una apertura sincera e una possibilità concreta di coalizione con le uniche forze politiche che Di Maio ritiene essere le sole in grado di raggiungere una vera soluzione.
Come sostiene sempre il leader dei 5 Stelle, il partito ha ottenuto 11 milioni di voti e questo significa solo una cosa: no ai giochi di palazzo, no ai governi tecnici o di scopo, sì a un governo legittimato dal popolo e dunque a un governo fatto di intese.
Al contrario Salvini, nonostante i primi accordi con i 5 Stelle per la scelta dei due presidenti delle camere (Fico-M5S per deputati, Alberti Casellati-FI per senato), rimane fermo sulla sua decisione di non voler scegliere Di Maio come Presidente del Consiglio dei Ministri, cosa inaccettabile da parte del leader pentastellato, visti i numeri delle elezioni.
In risposta a ciò. il leader leghista minaccia la possibilità di andare di nuovo alle urne, ultima soluzione al mancato accordo. Salvini preferirebbe evitare ma, come afferma lui stesso, “si voterà se non c’è accordo nei prossimi due mesi”.
Compromesso Lega-M5S?
Occorre dunque che Mattarella convochi nuovamente gli esponenti delle forze politiche in questione affinché si trovi un compromesso tra le parti. Bisogna capire le vere intenzioni di tutti: se Di Maio intende davvero accordarsi con Salvini, il che lo porterebbe a considerare anche un governo con gli altri partiti della colazione di centrodestra (Forza Italia e Fratelli d’Italia), così come lo pensa il capo leghista stesso.
Sì, perché Salvini preferirebbe procedere con i pentastellati piuttosto che con Berlusconi, il quale, a detta del leader della lega, continua a fare campagna elettorale affermando la pericolosità dei grillini e la loro somiglianza con i comunisti. Dunque, un tatticismo subdolo che blocca le successive fasi di formazione del governo e non permette il prosieguo della normale vita politica.