Mangiare senza ingrassare con le pillole brucia-grassi: è possibile o si tratta di bufale?
I “brucia-calorie” sono, sicuramente, tra i rimedi dimagranti più gettonati prima delle vacanze. Promettenti pubblicità ci invogliano ad acquistare variopinte scatolette, contenenti soprattutto un sogno: restare magri mangiando!
Ma, se è vero che è, e resta, un sogno l’idea di dimagrire continuando a mangiare senza limiti, è anche vero che, le pillole “brucia–calorie, riescono, in qualche modo, a contenere i danni.
Ma, per capire come questi prodotti funzionano, dobbiamo conoscere le sostanze vegetali che li compongono ed il loro meccanismo d’azione.
Generalmente, la strategia dei brucia-calorie per ottenere una riduzione del peso sono essenzialmente due: diminuire le calorie introdotte ed aumentare la spesa energetica globale dell’organismo. Tale duplice azione, deriva dalla presenza, nelle pillole in questione, di due gruppi di sostanze naturali.
Come sono fatte le pillole dimagranti?
Le prime sono composte da sostanze naturali che diminuiscono l’apporto calorico del cibo e sono costituite principalmente da fibre vegetali solubili (mucillagini, pectine, gomme), le seconde sono sostanze naturali che aumentano il metabolismo. Appartengono a questo secondo gruppo, piante come l’arancio amaro (ricche di sinefrina), il caffè o il tè verde (ricche di caffeina) e le alghe marine contenenti iodio.
Le strategie sopra menzionate possono essere utilizzate separatamente o contemporaneamente per ottenere un effetto sinergico.
A queste sostanze, nei brucia–calorie, vengono spesso associate le piante drenanti, le quali, oltre ad aiutarci ad eliminare i liquidi, permettono l’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo attraverso quelli che possono essere considerati gli emuntori naturali: fegato, reni, intestino, pelle.
Va detto, comunque, che la componente principale di tutti i cocktail vegetali presenti nei brucia–grassi, sono le fibre vegetali, dette anche, per il loro meccanismo d’azione, Riduttori dell’assorbimento. Tale scelta risiede nella grande sicurezza di queste sostanze e nella molteplicità dei loro effetti benefici sulla salute
I riduttori dell’assorbimento sono fibre, un eterogeneo gruppo di sostanze naturali di natura polisaccaridica (zuccheri complessi) che corrispondono alla seguente definizione: “sostanze di origine vegetali non idrolizzabili”, cioè non digerite ed assorbite, dall’apparato digerente umano e solo in parte idrolizzabili dalla flora batterica intestinale.
In base al loro comportamento in acqua, le fibre vegetali vengono distinte in solubili ed insolubili.
Le fibre solubili
Sono quelle comunemente presenti negli integratori dietetici, si dissolvono in acqua, formando delle soluzioni gelatinose e vischiose ; sono principalmente rappresentate da mucillagini, glucomannani, gomme, pectine, ecc.
L’efficacia nel controllo del peso delle fibre solubili, si basa sulla loro capacità di formare un gel naturale, denso e voluminoso, che lega e trattiene parte del cibo ingerito, soprattutto zuccheri e grassi.
Azioni delle fibre vegetali sull’organismo
- diminuzione dell’apporto calorico, grazie alla loro capacità di intrappolare nutrienti quali gli zuccheri e i grassi con aumento della viscosità del contenuto digestivo. Di conseguenza rallentamento della velocità di assorbimento delle sostanze nutritive da parte dei villi intestinali.
- prolungamento del senso di sazietà, certamente dovuto alla distensione delle pareti dello stomaco, generata dall’aumento di volume delle fibre stesse, ma anche grazie all’azione viscosizzante delle stesse sul contenuto intestinale. Grazie alla quale si verifica un rallentamento dell’assorbimento degli zuccheri, tra cui il glucosio, e quindi, un buon controllo della glicemia.
- aumento della funzionalità intestinale, grazie alla quale aumenta la velocità di evacuazione facilitando il fisiologico transito intestinale. Favorendo nel contempo un’azione idratante e protettiva sulle mucose dell’intestino.
Tra i benefici dell’uso delle fibre, va segnalata una riduzione dell’assunzione di colesterolo e di trigliceridi. Le fibre, trattenendo i sali biliari, secreti per la digestione dei grassi, ne riducono l’assimilazione.
Che cos’è il glucomannano: è utile?
Tra le fibre, particolare importanza occupa il glucomannano, una “farina” derivata dalla radice di una pianta, nota già da molto tempo in Giappone, e presente in numerose formulazioni brucia–calorie. Esso ha le capacità di assorbire acqua fino a duecento volte il proprio peso. Provate ad aprirne una capsula nell’acqua tiepida. Si formerà una gelatina voluminosa ed appiccicosa, la stessa che si forma nello stomaco e nell’intestino.
Pur essendo numerose le formulazioni dei brucia-calorie, il loro meccanismo d’azione resta comunque sovrapponibile a quello del glucomannano. Non vi aspettate miracoli dai brucia-calorie o dalle “pillole panacea”, così come è bene non cercare scorciatoie nelle pericolose preparazioni anoressigene.
Qualsiasi integratore assumiate, chiedete consiglio all’erborista o al farmacista, e soprattutto, cercate di “regolarvi” nel mangiare. Una bella “mangiata” di tanto in tanto non è un problema. Lo diventa quando si trasforma in un’abitudine.